Kuurne-Bruxelles-Kuurne 2017, la prima di Sagan

Peter Sagan si prende la rivincita e conquista la Kuurne – Bruxelles – Kuurne 2017. Il corridore della Bora – Hansgrohe, alla prima vittoria stagionale, si rende protagonista di un grande finale e riesce a regolare di potenza un drappello di cinque corridori con i quali si era avvantaggiato a poco meno di 30 chilometri dall’arrivo. Secondo posto per uno stoico Jasper Stuyven (Trek – Segafredo) che ha provato fino all’ultimo a difendere il titolo conseguito lo scorso anno, con Luke Rowe (Team Sky) che va a completare il podio di giornata. Quinto posto per Matteo Trentin (QuickStep – Floors), autore a sua volta di una prestazione convincente, con qualche peccato di generosità nell’ultimo chilometro.

Partenza lanciata con numerosi tentativi di fuga, inaugurati dal francese David Boucher (Pauwels Sauzen – Vastgoedservice). La sua azione è effimera e subito dopo escono dal gruppo Lawrence Naesen, Alex Kirsch (WB-Veranclassic), Mark McNally (Wanty-Groupe Gobert), Benoit Jarrier (Fortuneo-Vital Concept), Jonas Rickaert (sport Vlaanderen-Baloise), Berden de Vries (Roompot-Nederlandse Loterij), Timothy Stevens (Pauwels Sauzen-Vastgoedservice) e Jimmy Janssens (Cibel-Cebon). Gli otto restano in avanscoperta per una manciata di chilometri e infine vengono riassorbiti.

La bagarre non si placa e anche uomini importanti come Daniel Oss (BMC), Marco Coledan (Trek – Segafredo) e Alexis Gougeard (Ag2r La Mondiale) tentano la sortita, ma bisogna attendere il cinquantesimo chilometro per vedere l’azione buona. Proprio Gougeard è uno dei promotori del tentativo, in compagnia di Jurgen Roelandts (Lotto Soudal), Antoine Duchesne (Direct Energie) e Sjoerd Van Ginneken (Roompot – Neerlandaise Loterij), sui quali rientrano poco dopo Alex Kirsch (WB – Veranclassic – Aqua Project) e Guillaume Boivin (Israel Cycling Academy). Il gruppo finalmente si rilassa e Maxime Farazijn (Sport Vlaanderen-Baloise), Sander Cordeel (Willems Verandas-Crelan) e David Boucher (Pauwels Sauzen-Vastgoedservice) riescono a cogliere l’attimo fuggente per partire al contrattacco e riportarsi sulla fuga. 

La Katusha prende in mano la situazione, ma per lunghi tratti il ritmo si mantiene blando, con gli attaccanti che si trovano a gestire 6 minuti. L’andatura cambia a 90 chilometri dall’arrivo, in prossimità della sequenza con Vecchio Qwaremont e Kruisberg e, conseguentemente, il distacco cala. Sul primo strappo esplode la bagarre con le accelerazioni di Ian Stannard (Team Sky) e Zdenek Stybar (QuickStep – Floors) che creano grande selezione. Il britannico alla fine desiste, mentre il ceco riesce a scollinare il Kwaremont con un leggero margine sul resto del plotone, con gli attenti Tiesj Benoot (Lotto Soudal) e Stefan Kung (BMC) sulla sua ruota. I distacchi sono esigui e poco prima del Kruisberg la situazione muta nuovamente. Il drappello dei contrattaccanti si rinfoltisce con l’arrivo di Jasper Stuyven (Trek-Segafredo), Ian Stannard, Luke Rowe (Team Sky), Nikolas Maes (Lotto Soudal), Tony Martin, Baptiste Planckaert (Katusha-Alpecin), Matteo Trentin, Yves Lampaert, Dries Devenyns (Quick-Step Floors), Peter Sagan (Bora-Hansgrohe), Arnaud Démare (FDJ), Luke Durbridge (Orica-Scott), Greg Van Avermaet,  Jempy Drucker, Silvan Dillier (BMC Racing) e Oliver Naesen (Ag2r – La Mondiale). 

Malgrado manchino più di 70 chilometri dall’arrivo, il gruppetto vede la presenza di molti grandi favoriti. BMC e QuickStep – Floors fiutano la preda e prendono immediatamente in mano la situazione tenendo l’elevata andatura e il drappello dei battistrada, che nel frattempo aveva perso Boivin e Boucher, vede ridursi il distacco sotto i due minuti. Le strade del Belgio non vanno mai sottovalutate e a farne le spese è Martin che, poco prima dello strappo del Tiegemberg, cade, compromettendo le sue chance di vittoria. Alle spalle del gruppo dei migliori si ricompatta il plotone principale con Cofidis e LottoNL – Jumbo che tentano di porre rimedio ad una situazione apparentemente irrimediabile.

Con il passare dei chilometri, tuttavia, anche altre compagini arrivano a dar man forte all’inseguimento e così il vantaggio del drappello di Sagan, che nel frattempo riprende gli ultimi reduci della fuga, inizia a ridursi. Al passaggio sotto lo striscione dell’arrivo, ai meno 28, sembra che i battistrada abbiano alzato bandiera bianca e il vantaggio scende sotto i 30 secondi. Chi non vuole arrendersi è Stuyven che, da campione in carica, decide di sparare le ultime cartucce andando all’attacco tutto solo. L’allungo del belga segna un nuovo punto di svolta nella corsa poiché al suo inseguimento si lanciano Benoot, Sagan, Trentin e Stannard con la BMC che si fa sorprendere. Il ritmo aumenta in maniera repentina e a farne le spese sono gli atleti del gruppo principale che vedono così dilatarsi il distacco. 

Il quintetto al comando trova un ottimo accordo e guadagna metro dopo metro, mentre dietro Greg Van Avermaet e compagni tentano di porre rimedio ad una lettura sbagliata della corsa. I battistrada vanno forte e il distacco risulta incolmabile. Fino ai 1500 metri proseguono di buon accordo e quando iniziano a studiarsi per la vittoria il margine è rassicurante. Dopo una fase di studio, Matteo Trentin prova ad allungare partendo a 600 metri, ma Luke Rowe reagisce e colma il distacco. Tutti studiano Peter Sagan, ma quando lo slovacco parte ai meno 300 nessuno è in grado di reagire. Con la prima accelerazione guadagna quel tanto che gli basta per festeggiare in scioltezza la prima vittoria stagionale. 

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